venerdì 14 dicembre 2007
paranoid gus
Diciamolo subito, Paranoid park è un mezzo capolavoro. Lontano dall'algida bellezza estetica di Elephant, sono ancora gli adolescenti americani (inframezzati dal Kurt Cobain di Last Days) i protagonisti del nuovo film di Gus Van Sant. Soli, angosciati e angoscianti, vuoti, nichilisti. Ma il senso di colpa che annulla la vita del giovane protagonista fora lo schermo, è palpabile, tremendo, come quello di un novello Raskolnikov di dostevskijana memoria. Paranoid Park è il paradiso dello skateboard di Portland (incidentalmente la città di Van Sant), ed è lì che il protagonista, Alex, si caccia in un casino più grande di lui. La vicenda fin dall'inizio mischia la tecnica del giallo a quella della ricostruzione degli eventi tramite flash back, mettendo in essere un mosaico che si compone nella sua interezza solo all'ultimo minuto del film. L'ambiente in cui si muove Alex è agghiacciante, tra famiglie inesistenti, sentimenti vacui, assenza di punti di riferimento, se non autoreferenziali (il mito della ribellione, gli amici, lo skate). Girato con tecnica sopraffina e forte di una fotografia meravigliosa, Paranoid Park è un manifesto dell'angoscia esistenziale adolescenziale che innalza ulteriormente il talento registico di Van Sant. E perfetta è anche la colonna sonora, con Elliott Smith a fare da mattatore.
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15 commenti:
bella morph. andrò a vederlo anche se ti è piaciuto. ho ancora nelle orecchie la tua notevole selezione a stars of the lid.
grazie crown. A forza di suoni delle foreste norvegesi...
anch'io voglio vederlo!!
Beh, Maud, non credo avrai difficoltà a trovare una sala dove lo danno, a meno che lì non sia già passato da sei mesi...
concordo, elephant era un capolavoro. Questo da vedere sicuramente, anche se minore.
la colonna sonora "ci stà che è una favola".
hrudi v. bakshi
leggendoti mi rendo conto che abbiamo visto il film con gli stessi occhi... concordo su tutto.
E dire che a fine film ti ho visto il sangue negli occhi, ma forse l'idignazione verso lo spettatore medio del Cinemacity merita un altro post ;)
Oltre agli spettatori - uno dietro di me ha, tra l'altro, prenotato il ristorante al cellulare per la sua simpatica comitiva DURANTE il film - la cosa che mi ha davvero ucciso è stata l'agghiacciante pubblicità tra i due tempi. Credo che "moreno e vai come un treno" tornerà nei miei incubi come il fantasma di Amleto...
...sabotare il supermercato del cinema per me è diventato sport nazionale, come sparare ai babbo natale appesi ai balconi grondaie etc etc
hrudi v. bakshi
Sparare? io uso il lanciafiamme...
ps: ho visto Hollywood Party qualche giorno fa...
..diego non pensavo fossi più feroce di me! io non li voglio vedere soffrire, in fondo loro non ne hanno colpa!..un colpo solo alla nuca....poi nascosto dietro la siepe guardo i proprietari dei fabbricati strapparsi le vesta dinnanzi ai corpicini esanimi sul selciato e ai regali usciti dal sacco in ordine sparso
...mi sa che ho esagerato!
p.s. il natale porta anche cose buone (Hollywood Party, asterix..)
hrudi v. bakshi
Anche a me il film è piaciuto molto, il viso di Alex è ripreso in ogni espressione, piccola incrinatura, accenno di sorriso, debordante angoscia.
La noia come preludio del Fato imperscrutabile e cinico. Bellissimo.
Però Cinemacity, in cui non mettevo piede da mesi, è davvero uno scandalo. Non ci torno più, fanculo.
Giovanna
l'unico babbo natale buono è quello morto (oppure quello che fa billy bob thornton in bad santa...)
diego, volevi dire che hai RI-visto hollywood party, vero?
sì, il giorno dopo ;)
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