giovedì 28 febbraio 2008

Un pacco. Ma tirato con classe


E bravo Burial. Al quale si può dire tutto tranne che non abbia un formidabile tempismo. Il pischello londinese imbrocca l'album di debutto alla grande (titolo omonimo) nel 2006 riuscendo a infondere nuova linfa vitale a un genere - chiamiamolo "dub-trip-hop" - che da tempo non aveva più alcunché da dire, e questo grazie a un'atmosfera scurissima e a dei suoni effettivamente accattivanti, ipnotici, intelligenti, insomma ben fatti. Nessuno se ne rende conto tranne, pare, Wire, che lo elegge addirittura disco dell'anno. Bene, approfittiamone allora, e vai col secondo album pompato da cotal biglietto da visita. Solo che come si fa a evolvere da un suono che già miracolosamente l'aveva sfangata dalla banalità in prima battuta? E infatti. "Untrue" esce verso la fine del 2007 atteso da tutti come un evento e poi giudicato da tutti come un capolavoro. Ma il disco è pessimo. E' una copia slavata dell'altro (alcuni pezzi sono simili in modo direi imbarazzante...), nessuna nuova idea se non quella di cavalcare l'onda del successo e di raffinare ulteriormente i suoni in vista di un'apertura sempre più commerciale. Un disco inutile, che anzi alla lunga irrita, con quei passaggi sempre uguali, quelle voci in sottofondo strasentite, i campionamenti triti. Però io ci sono cascato e l'ho comprato a scatola chiusa. Anzi, a pacco chiuso.

6 commenti:

Kekko ha detto...

non leggi le recensioni che contano :)

Morphine ha detto...

you're fuckin' right, man

Anonimo ha detto...

...meno male che qualcuno se ne è accorto!

avevo taciuto per lasciarlo affondare nel sua misera banalità!

dimenticheremo in fretta!

Anonimo ha detto...

Beh, a voler essere pignoli, se n'è accorta anche una rivista di cui non faccio il mome, a differenza di un'altra di cui non faccio il nome...

mr.crown ha detto...

a dire il vero a me piace, meno dell'altro certo, ma lo suono volentieri quando ho voglia di creare quelle atmosfere trite e ritrite da club londinese all'interno delle mura domestiche.

condivido anche l'attenta osservazione del vecchio hank che riesce ancora a distinguere l'oro colato dalla merda al cioccolato.

Anonimo ha detto...

non è male la canzone di little tony al festival